CRAMPI? AHI, AHI, AHI !

Talvolta può capitare di essere svegliati di soprassalto nel bel mezzo della notte da un improvviso quanto inaspettato dolore urente ad una gamba. Ma il più delle volte il crampo, vero responsabile di tutto ciò, può sopravvenire nel corso della pratica di varie attività sportive e, tra queste, non infrequentemente proprio durante quelle acquatiche, dal nuoto allo snorkeling ed alla subacquea, mentre ci si trova in acqua.

Questa dolorosa evenienza, sia pur non pericolosa di per sé, se non opportunamente prevenuta e all’occasione corretta, può, oltre ad essere intrinsecamente spiacevole, indurre stress, panico e quindi condurre a decisioni ed azioni scorrette. Tutto ciò, in situazioni estreme, rischia di mettere in difficoltà il soggetto, soprattutto se inesperto, fino a portarlo ad una situazione di pre-annegamento.

CAUSE

Le cause che portano alla comparsa dei crampi possono essere molteplici: ad esempio la perdita di sali minerali, che determina la carenza di elettroliti come potassiocalciomagnesio e sodio che spesso si verifica in seguito alla prolungata esposizione a climi caldi e asciutti, quando cioè la sudorazione eccessiva, che comporta un’eliminazione di liquidi e di sali, non viene compensata da una loro opportuna reintroduzione.

Anche la mancanza di un adeguato allenamento fisico è una causa predisponente soprattutto se, mentre si è in acqua, si è costretti ad un eccessivo sforzo muscolare come in occasione di lunghe nuotate in superficie per raggiungere la barca appoggio o per la presenza di forti correnti, magari non adeguatamente valutate, da contrastare per poter raggiungere una buona zona di immersione o per rientrare a riva o all’imbarcazione. In seguito a sforzi eccessivi, infatti, si ha un incremento della richiesta di ossigeno da parte del tessuto muscolare, con produzione ed accumulo di acido lattico; la domanda di un muscolo iperattivo può non venire compensata adeguatamente, risultando quindi nella comparsa di dolore locale e contrazione muscolare.

Durante l’attività subacquea i crampi possono inoltre comparire a causa  dell’impiego di pinne troppo strette o inadeguate alla struttura muscolare del soggetto per lunghezza o per eccessiva resistenza al libero flusso dell’acqua durante la pinneggiata.

TRATTAMENTO

Il massaggio, uno stretch vigoroso e l’applicazione di calore sono le misure da adottare per rimuovere un crampo; queste sono molto efficaci, ma bisogna tener presente che per un certo periodo il muscolo interessato permane ancora in una situazione di aumentata eccitabilità, quindi con possibile ricomparsa del dolore se sottoposto di nuovo a sforzo. Questo in caso di crampi che compaiono fuori dall’acqua, ma in acqua la situazione è un po’ diversa; tuttavia, in genere, apneisti e subacquei sono adeguatamente addestrati con tecniche di auto-salvamento per la rimozione dei crampi anche durante la sommersione.

In acqua, infatti, è sufficiente afferrare l’estremità della pinna con una mano e tirarla delicatamente verso il corpo, massaggiando la zona contratta con l’altra mano. Questa tecnica ha in genere efficacia immediata; ovviamente, però, una volta ridotto il dolore, bisogna evitare di riprendere un’attività sostenuta lasciando riposare un po’ la muscolatura.

In caso di crampi durante il nuoto senza attrezzature il soccorso da parte di un’altra persona si rende spesso necessario, sia per posizionare la gamba ed il piede in un’adeguata posizione, sia per effettuare il massaggio, che come supporto fisico per la rimozione del crampo o, quando necessario, per l’uscita dall’acqua, ma anche come supporto psicologico per evitare la comparsa di panico.

PREVENZIONE

Se i crampi tendono a persistere o a ripresentarsi con una certa frequenza, lo squilibrio elettrolitico sarà più facilmente la loro causa principale ed andrà quindi adeguatamente corretto mediante una dieta ricca di frutta e di liquidi, eventualmente integrandola con bevande ad alto contenuto di sali minerali (come ad esempio il Gatorade, l’Enervit e simili) o con l’assunzione quotidiana per alcuni giorni di un paio di bustine di “Polase” (facilmente reperibile in farmacia senza bisogno di alcuna ricetta medica) sciolte in acqua.

Inoltre, un adeguato allenamento fisico e la scelta corretta di pinne idonee alla propria struttura fisica potranno eliminare questo disturbo alla radice.

LA BOMBA VITAMINICA

Se non si vuol ricorrere a supporti farmacologici, l’alternativa può essere costituita da una vera e propria “bomba vitaminica”, molto adatta soprattutto quando ci si reca in climi tropicali, o anche qui in Mediterraneo in piena estate. La ricetta è la seguente: far frullare due bicchieri di succo d’arancia, una banana, una manciata di fragole, due fette di melone e quindi bere, circa 30 minuti prima dell’immersione! Questo cocktail di frutta contiene elevate quantità di potassio, calcio e magnesio, cioè tre delle sostanze che sono coinvolte nei processi di contrazione e di rilasciamento muscolare, inoltre è molto ricco di vitamina C, che pare essere in grado di prevenire la fatica muscolare ritardando la produzione e l’accumulo di acido lattico.

E’ pur vero che talvolta può risultare difficoltoso procurarsi gli ingredienti sopracitati (avete mai visto le fragole a Sharm o in altre amene località tropicali?), o che il frullatore non sia a portata di mano (non è, infatti, uno degli oggetti che più comunemente portiamo con noi in vacanza), ma questo non è certamente un problema poiché possiamo facilmente sostituire qualche ingrediente con altri tipi di frutta e assumerli separatamente o sotto forma di macedonia.

L’ESERCIZIO DEI DUE MINUTI

Oltre a ciò, sicuramente tutti noi siamo ben consci dell’importanza di effettuare un idoneo pre-riscaldamento prima di iniziare una qualsiasi attività sportiva (il calcio e lo sci insegnano…), ma quanti pensano di dover fare lo stesso prima di un’immersione? Ed ancora, chi ha la voglia e la costanza di impegnarsi per 10 minuti del proprio tempo in una serie di esercizi preparatori, altrettanto utili quanto noiosi?

Ed ecco che dall’America (patria dell’efficienza, oltre che del kitch), ci viene una buona notizia: tutto ciò di cui abbiamo bisogno per preparare i maggiori gruppi muscolari all’imminente attività sono solo due minuti ed un unico esercizio, la “Figure Four Stretch”, è da provare!

Bisogna stare seduti sul pavimento con la gamba sinistra ben tesa davanti a noi, con la punta del piede rivolta verso l’alto; il ginocchio destro va piegato fino a portare il tallone contro la parte interna della coscia sinistra, vicino all’inguine, e quindi abbassato verso terra. Lentamente, il braccio sinistro va allungato fino a toccare la punta del piede sinistro (o, se non ci si riesce, fino alla caviglia); la posizione va mantenuta per 30 secondi e ripetuta ancora una volta dalla stessa parte, infine va fatto lo stesso con l’altra gamba! Dopo di ciò… buona immersione e addio crampi!

About Sergio Discepolo

Giornalista pubblicista, Underwater photographer, filmaker, freelance. Un passato (lontano) da Marketing Manager nel settore farmaceutico, poi una vita dedicata al mare o, meglio, il mare che mi ha fatto vivere la vita...

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