La causa che conduce alla morte, in caso di annegamento, è sicuramente l’ipossia, sia che la vittima abbia aspirato il liquido in cui è verificato l’evento, sia che ciò non sia avvenuto.
Nel 10/15% dei casi di pre-annegamento, infatti, non si riscontra aspirazione di fluidi; in queste condizioni la prognosi è in genere migliore, in quanto nelle vittime l’ipossia perdura solo per il periodo dell’immersione stessa…
ACQUA IN BOCCA!!! Ultima parte: Fisiopatologia e clinica
Quale Computer? prima parte
Nato nel 1982 in Svizzera come naturale evoluzione del decompressimetro, il computer subacqueo è stato lo strumento che forse più di ogni altro ha stravolto il modo di “fare subacquea” negli ultimi anni, introducendo il concetto di immersione multilivello… continua a leggere
I primi passi della subacquea: SBAGLIANDO SI IMPARA… seconda parte
Spesso la discesa rappresenta un momento di difficoltà per i neofiti non ancora consci di dover espirare; se indossiamo la giusta quantità di zavorra, inoltre, il fatto di muovere le gambe continuamente ci impedirà di iniziare una lenta e regolare discesa… continua
MAL DI SCHIENA? NO, GRAZIE! (Ultima parte)
MAL DI SCHIENA ED IMMERSIONE Una delle domande che frequentemente ci è stata posta è: “Con il mal di schiena ci si può immergere?” Come in molte questioni, soprattutto di carattere medico, anche in questo caso la risposta è: dipende. Dipende, infatti, innanzitutto dalle sue cause. Se, ad esempio, il problema consiste solo in un […]
La Ricompressione Terapeutica Ultima parte
Dalle varie ricerche svolte nel corso degli ultimi anni e dalle indicazioni che ne scaturiscono, viene sicuramente considerato valido da tutti gli studiosi il supporto terapeutico immediato con ossigeno al 100% al primo comparire dei sintomi, mentre già si organizza il trasporto del paziente alla camera iperbarica.
Bisognerà poi mantenere la temperatura corporea, monitorare il paziente e, se cosciente, si possono somministrare liquidi (acqua, succo di frutta, bevande con elettroliti bilanciati)…continua
IMMERGERSI OLTRE I 40…ANNI (Ultima parte)
Mantenersi attivi ed in esercizio è sicuramente uno dei modi per rallentare il processo di invecchiamento e ridurre il rischio cardiovascolare ed anche se si è stati per lungo tempo piuttosto sedentari c’è ancora la possibilità di riprendersi e migliorare, evitando di esagerare all’inizio del programma ma mantenendosi poi costanti nel fare esercizio.
Se si è in buone condizioni di salute non ci sono controindicazioni all’attività subacquea neanche dopo gli 80 anni, tuttavia è bene sottoporsi ad una visita specifica una volta all’anno, con particolare riguardo per la funzionalità cardiaca sotto sforzo.
IMMERGERSI OLTRE I 40…ANNI (Prima parte)
Coloro che hanno ormai varcato la soglia degli “anta” si saranno man mano accorti, chi più chi meno, chi un po’ prima chi poco dopo, che qualcosa piano piano sta cambiando nelle proprie performances… Pur non avendo la definita sensazione di stare invecchiando, già si incomincia ad avvertire che i 20 anni sono ormai passati e bisogna fare i conti con tutta una serie di adattamenti del nostro corpo (anche se nella mente restiamo sempre più che giovani) al passare del tempo.
Se in superficie ci siamo accorti di alcuni cambiamenti, viene logico domandarsi se e quanto l’avanzare dell’età possa influire sul nostro essere subacquei, se esistono dei limiti o delle controindicazioni alla subacquea per coloro che proprio giovani giovani non sono più. Vai all’articolo.
FACCENDE DI CUORE (ultima parte)
Prolasso della mitrale: Il prolasso della valvola mitrale è una condizione medica che si può riscontrare nel 5-7% della popolazione; sebbene sia così frequente, la sua causa non è attualmente nota…
Foramen ovale pervio
Un’altra malformazione che sembra essere abbastanza frequente nella popolazione, anche se spesso è misconosciuta, è la persistenza di un’apertura nella parete del cuore che, fisiologica in gestazione, non si chiude totalmente dopo la nascita.
Ma che freddo fa…
Ora che l’autunno ha ormai preso il posto dell’estate, per gli appassionati subacquei che non intendono interrompere le proprie attività è giunto il momento di fare i conti con la solita insidia che man mano, con l’avvento dell’inverno, si avvicina: il freddo…
MAL DI TESTA ED IMMERSIONE ultima parte
Cefalea muscolo-tensiva Peculiarmente avvertita dai neofiti, ma talora anche dagli esperti in particolari condizioni (immersioni decisamente impegnative, profonde, in corrente o con scarsa visibilità), può comportare dolore al capo ed al collo in relazione allo stress che si esplica con un’eccessiva tensione muscolare; caratteristicamente il dolore è continuo, non pulsante ed interessa e si diffonde […]
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