Tag Archives | computer subacquei

Quale Computer? (seconda parte)

Quale scelgo? I computer si differenziano tra loro oltre che sotto il profilo estetico, la visibilità dello schermo e per la presenza o meno di alcune delle funzioni accessorie e quindi di costo, soprattutto per il tipo di algoritmo che contengono e cioè per quel particolare modello matematico tramite il quale i dati ricevuti vengono elaborati e forniti all’utente sotto forma di tempi di permanenza alle varie profondità. Continua a leggere…

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Quale Computer? prima parte

Nato nel 1982 in Svizzera come naturale evoluzione del decompressimetro, il computer subacqueo è stato lo strumento che forse più di ogni altro ha stravolto il modo di “fare subacquea” negli ultimi anni, introducendo il concetto di immersione multilivello… continua a leggere

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Immergersi alle varie profondità parte 2

Nell’immaginario collettivo la subacquea non ha del tutto perso la sua fama di sport adatto ai più audaci; tuttavia, nonostante le ataviche paure iniziali che affliggono praticamente tutti coloro che non sono mai andati sott’acqua, già al termine del primo “battesimo del mare” l’atteggiamento mentale della quasi totalità dei nuovi neo-sub cambia radicalmente: in breve ci si lascia alle spalle l’apprensione, che si tramuta in un senso di stupore e di soddisfatta meraviglia…

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NITROX, ALCUNE NOTIZIE AL RIGUARDO ultima parte

Riassumendo, valutati i pro ed i contro, può essere conveniente immergersi con il Nitrox?

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NITROX, ALCUNE NOTIZIE AL RIGUARDO Parte 2

Essendo l’assorbimento ed il successivo accumulo di azoto nel nostro organismo il responsabile primario della comparsa di sintomi da MDD (Malattia Da Decompressione), è ovvio che respirare una miscela contenente minori percentuali di azoto permette di ridurne l’assorbimento e quindi di ridurre il rischio di comparsa di sintomi di MDD o, in alternativa, di aumentare i tempi di fondo consentiti.

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NITROX, ALCUNE NOTIZIE AL RIGUARDO Parte I

Le miscele Nitrox nascono dal concetto che poiché il pericolo maggiore per i sub è quello di andare incontro ad una MDD (Malattia Da Decompressione), la quale è provocata da un eccessivo numero di bolle di azoto nell’organismo, se si riduce la percentuale di azoto presente nella miscela respiratoria si riducono le probabilità di comparsa di MDD.

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REPETITA IUVANT? (Parte II)

E’ ben noto che se vogliamo effettuare più immersioni nell’arco di una giornata o per più giorni consecutivi, c’è da tener presente che il nostro organismo non avrà avuto modo di eliminare completamente l’azoto accumulatosi nei tessuti nel corso delle precedenti immersioni quindi, nella programmazione, bisognerà tener conto di questa quantità rimasta (azoto residuo) per evitare di eccedere dai limiti di azoto consentiti per il nostro organismo.

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REPETITA IUVANT? (Parte I)

Quando il fisiologo scozzese J.S.Haldane, nel 1907, elaborò e pubblicò le prime schede di decompressione per le immersioni su commissione della Royal Navy, certamente non poteva immaginare che le sue teorie ed i suoi studi avrebbero costituito il fulcro di tutte le successive tabelle e degli algoritmi per la programmazione dei computer che tutt’oggi, ad oltre un secolo di distanza, regolano ancora le immersioni di una schiera ormai numerosissima di subacquei che si immergono in tutto il mondo, più volte al giorno e per più giorni consecutivi.

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