Zanzibar è un arcipelago della Tanzania situato nell’Oceano Indiano, a est della costa dell’Africa orientale.
Comprende due isole principali: Unguja (più nota come Zanzibar Island), lunga circa 85 km da nord a sud e circa 30 km da est a ovest e Pemba (l’isola verde), cui si aggiungono una quarantina di isole minori, molte delle quali disabitate.
La più grande di queste isole minori, Tumbatu, posta sulla costa nord-occidentale, è lunga circa 8 km e larga 2 ed è abitata dall’etnia shirazi, molto temuta dai Zanzibarini perché ritenuta dedita al Voodoo.
La costa orientale è più arida, si trovano le acque più pescose e la maggior parte dei villaggi di pescatori ma le sue spiagge bianche, con l’antistante barriera corallina, risentono maggiormente dell’effetto delle maree per cui è molto più difficoltoso farvi il bagno rispetto alle spiagge della costa nord-occidentale.
Stone Town ne è la capitale e si affaccia sulla costa occidentale.
Nel secolo scorso questa città costituiva l’insediamento di maggior rilievo di tutta l’Africa Orientale.
Indimenticabili sono i palazzi con gli splendidi portoni intagliati, i giardini Jamituri, il vecchio mercato degli schiavi e le cattedrali anglicana e di San Joseph, i bagni persiani e le dimore di Livingstone e Freddy Bulsara, più noto come Freddy Mercury, il leader dei Queen.
Le attrattive turistiche sono molteplici; oltre a Stone Town le principali sono:
il Parco nazionale di Jozani, che include la celebre foresta di Jozani, riserva naturale di circa 2945 ettari ed uno degli ultimi lembi di foresta primigenia rimasti nell’arcipelago, nota per ospitare il colobo rosso di Zanzibar;
Jambiani, una spiaggia di sabbia bianca corallina, che si estende nella metà sud-orientale della costa;
Kizimkazi, vicino all’estremità sud-occidentale di Unguja, dove è possibile ammirare i delfini che nuotano nei pressi della riva;
Prison Island, nota anche come Quarantine Island.
Disabitata fino al 1860, quando due mercanti di schiavi la trasformarono in un luogo di detenzione per gli schiavi indisciplinati.
Nel 1893, il Primo Ministro britannico di Zanzibar acquistò Prison Island dagli arabi e vi fece costruire la prigione a cui l’isola deve il nome, che però non venne mai utilizzata come tale poiché all’inizio del XX secolo, in seguito al dilagare della febbre gialla nelle colonie britanniche, l’isola venne adibita a stazione di quarantena e la prigione venne convertita in ospedale.
Su Prison Island vive una colonia di tartarughe giganti delle Seychelles.
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