Bombole Per Tutti i Gusti… (terza parte)

UN CODICE SEGRETO?

scuba botNascosti dalla retina di protezione che spesso ricopre la bombola, i segni stampigliati sulla bottiglia contengono importanti informazioni.

È importante conoscerne il significato al fine di non commettere errori in fase di assemblaggio del rubinetto o di ricarica che potrebbero provocare spiacevoli incidenti.

Si tratta sostanzialmente di numeri, marchi, simboli e sigle che sono completamente diversi tra quelli presenti sul collo delle bottiglie distribuite in Europa e quelle distribuite nel Nord America, tanto da sembrare un vero e proprio codice segreto non di dominio pubblico.

Il tutto è complicato dalla presenza di bombole vecchie che riportano stampigliate la precedente normativa e bombole nuove con la punzonatura dell’attuale direttiva europea (97/23/EC Pressure Equipment Directive).

Per chi fosse interessato, eccone la traduzione:

bombole 1

Inoltre, per le bombole costruite in America ci sono alcuni punti da specificare:

  • Le sigle DOT/CTC si riferiscono alle iniziali del Dipartimento Statunitense dei Trasporti ed alla Commissione per i Trasporti Canadese. Alcune bombole meno moderne potrebbero riportare invece la sigla ICC (Commissione per il Commercio Interstatale).
  • Il tipo di metallo è contraddistinto con la sigla 3AL per l’alluminio, 3A per l’acciaio in carbonio (ormai non più in uso) 3AA per l’acciaio al cromo-molibdeno.
  • La pressione di esercizio per le bombole in acciaio risulta essere 2250 psi. La presenza del segno + accanto a tale cifra indica che è possibile ricaricare la bombola al 10% in più rispetto alla pressione riportata.
  • Oltre alle iniziali PST (Pressed Steel Company), le sigle più comuni dei produttori sono Luxfer e Kidde; inoltre le bombole più nuove possono riportare non il nome bensì il numero di identificazione del fabbricante.

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Ed ecco invece di seguito le punzonature dell’attuale direttiva in Italia:

M25x2 = tipo di filetto della rubinetteria
EN 1964-1 IT FABER 02/1301/024 = numero di matricole assegnato della bombola
CE 0062 UT = identificativo dell’organismo che collauda, UT sta per controllo ad ultrasuoni
4,8 MM = spessore minimo di progetto
16,1 KG = peso della bombola
V15,0 L = capacità della bombola
PS 200 BAR AT 15 °C = pressione di esercizio in bar
PS 318 BAR TS -50+65 °C = pressione di prova idraulica in bar (collaudo)
X = punzone del collaudatore
2006/01 = anno e mese di collaudo
BREATHING APPARATUS 1002 AIR/ARIA = tipo di gas
XXXXXXX XXXXXXX = punzonatura opzionale richiesta al produttore dal rivenditore

CODICI di COLORE

Le bombole sono quindi da sempre croce e delizia del subacqueo…

TWIN BOTH SIDESPesano, hanno costi esorbitanti, richiedono un’accurata manutenzione, montano diversi tipi di rubinetto (come vedremo in seguito) e cambiano in continuazione colorazione e normative per i collaudi…

Per la preparazione di miscele respiratorie adatte al proprio profilo d’immersione il subacqueo oggigiorno si ritrova non di rado a trafficare con vari tipi di gas quali Ossigeno, Azoto, Argon ed Elio, oltre ovviamente alla vecchia, ma ancora più diffusa Aria.

La ricarica fai da te di miscele binarie (Nitrox) e Ternarie (Trimix) è infatti sempre più utilizzata non solo da chi effettua immersioni tecniche, ma anche da chi semplicemente desidera aumentare i propri margini di sicurezza nelle immersioni ricreative.

Le bombole contenenti gas, sia per uso respiratorio che industriale, riportano una punzonatura 768px-Diving_cylinderssull’ogiva che ne identifica il contenuto, che è inoltre indicato mediante un preciso codice colore riportato sull’ogiva della bombola stessa.
Con Decreto 7 gennaio 1999 il Ministero dei Trasporti, ravvisando l’opportunità di uniformare le colorazioni distintive delle bombole nei Paesi CE, ha disposto l’applicazione della nuova norma UNI EN 1089-3 che prevede un sistema di identificazione delle bombole con codici di colore delle ogive.

Il nuovo sistema di identificazione è divenuto obbligatorio per le bombole nuove dal 10 agosto 1999, ma fino al 30 giugno del 2006 è stato ammesso l’uso del vecchio sistema di colorazione.

La codifica dei colori riguarda solo l’ogiva delle bombole, in generale il corpo della bombola può essere dipinto di qualsiasi colore che non comporti il pericolo di erronee interpretazioni.
Da notare che per l’uso subacqueo vale la colorazione per le miscele ad uso respiratorio (ricordiamo che l’aria è comunque considerata una miscela di azoto/ossigeno). Attenzione però, mentre per le miscele binarie elio/ossigeno (Eliox) è prevista una specifica colorazione, nulla è sancito per le miscele respiratorie ternarie (Trimix). Ricordiamo comunque che ogni bombola contenente miscele diverse dall’aria va sempre contrassegnata in modo da indicarne il contenuto e la quota (profondità massima o minima) alla quale la miscela contenuta può essere respirata senza causare problemi.

Di seguito le tabelle codici colori per i gas più diffusi:

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MODELLI SPECIALI

17Per ovviare ai vari inconvenienti dei materiali attualmente in uso, sono state progettate bottiglie in acciaio inox, più pesanti delle attuali ma con minor galleggiabilità, o con l’anima di metallo rivestita da fibre di vetro o grafite, che viceversa risulterebbe leggera da trasportare, compatta e resistente alle alte pressioni; quest’ultimo tipo di bottiglia è stata già collaudata in campo aerospaziale ma, per gli elevati costi, non è stato ancora possibile diffondere nessuna delle due presso i subacquei sportivi.

Sono stati inoltre più volte proposti modelli in grado di sopportare pressioni di esercizio maggiori (250 o anche 300 atm) rispetto a quelli standard, così da poter avere a disposizione più aria in uno stesso volume, ma non hanno ottenuto un grosso successo di mercato a causa fondamentalmente di tre problematiche

  • I compressori per la ricarica delle bombole sono tarati per “staccare” una volta raggiunta una download17determinata pressione (generalmente 210-225 atm), sia per motivi pratici (automazione) che di sicurezza (una dimenticanza non comporta situazioni a rischio); è pur vero che non è difficile variare questi valori di taratura, ma nessuna stazione di ricarica si prenderebbe volentieri la briga di effettuare questa operazione per caricare solo una o due bombole, per poi risistemare il tutto e tornare a caricare le ben più diffuse bombole “normali”.
  • L’aria è comprimibile, ma non all’infinito, e come tutte le sostanze di per sé ha comunque un certo ingombro per cui, così come diventa sempre più difficile introdurre oggetti in una valigia man mano che essa si va riempiendo, lo stesso capita con l’aria nelle bombole. In effetti, se è vero che un mono da 10 lt. caricato a 200 atm contiene 2000 lt d’aria, nella stessa bombola caricata a 300 atm non ve ne troveremo 3000 lt bensì solo 2727. Questo perché a pressioni superiori alle 200 atm occorre introdurre un fattore “N” di correzione (il cui valore per le pressioni intorno alle 300 atm. è di 1.1) per il quale dividere il risultato precedente.
  • Anche gli erogatori sono tarati per poter “lavorare” entro un certo range di pressioni, per cui potrebbe essere necessario far ri-tarare il nostro I° stadio nel caso volessimo collegarlo ad una bombola capace di erogare pressioni di 250 atm o più, altrimenti potrebbe andare in “erogazione continua”.
Staffe e bracci flessibili per foto e videocamere. http://www.flex-arm.com/

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Queste motivazioni, pur non costituendo di per sé ostacoli insormontabili, ed il maggior costo d’acquisto, hanno peraltro decretato finora la ridotta diffusione di questo tipo di modelli.

 Continua…

About Sergio Discepolo

Giornalista pubblicista, Underwater photographer, filmaker, freelance. Un passato (lontano) da Marketing Manager nel settore farmaceutico, poi una vita dedicata al mare o, meglio, il mare che mi ha fatto vivere la vita...

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