Bombole Per Tutti i Gusti… (seconda parte)

I Rivestimenti e Gli Accessori

Le bottiglie in acciaio, per essere preservate dalla corrosione, necessitano di rivestimenti.768px-Diving_cylinders

Generalmente, quindi, vengono zincate ed infine verniciate esternamente con processi particolari per ancorare opportunamente la vernice alla superficie.

Sino ai primi anni ‘70 era prassi comune rivestire anche l’interno della bombola, ma attualmente questo procedimento non è più in uso in quanto esso impedisce un’efficace ispezione visiva: una corrosione anche molto estesa, infatti, poteva essere nascosta dalla pellicola protettiva.

Le bottiglie in alluminio non necessitano di alcun rivestimento in quanto il sottile ed opaco strato di ossido blocca il progredire della corrosione; non di meno spesso vengono verniciate per motivi estetici.

Unica precauzione da prendere nel corso della verniciatura è quella di effettuarla a freddo: un eccessivo calore, infatti, potrebbe danneggiare la resistenza dei materiali.

Le bottiglie vengono verniciate esternamente con colori diversi anche come contrassegno della specifica miscela di gas che contengono, onde evitare inavvertiti scambi.

Le bombole, infine, possono essere dotate di vari accessori, come fondelli forniti di ruote, retine copri bottiglia variamente colorate ed a maglie più o meno larghe, maniglie e/o altri sistemi di sollevamento e trasporto.

ACCIAIO E ALLUMINIO: CURA E MANUTENZIONE

Due sono le principali precauzioni da adottare per far sì che una bombola possa durare molti anni in condizioni di perfetta sicurezza:

  • evitare colpi che possano danneggiare all’esterno bombola e rubinetteria.
  • evitare la formazione di umidità all’interno.

I danni dovuti a cadute accidentali possono indebolire il metallo al punto da non essere più in grado di reggere le elevate sollecitazioni pressorie cui è sottoposto; l’alluminio (così come anche le rubinetterie, in quanto di ottone), essendo un po’ meno robusto dell’acciaio, è più sensibile agli urti, quindi necessita di ancor maggiore attenzione. Sembra incredibile per un oggetto destinato all’uso in acqua, ma il pericolo n.1 è proprio l’umidità, in quanto agisce come catalizzatore nel processo di ossidazione ed il sale, in quanto igroscopico (attrae l’umidità), peggiora la situazione.

9Nelle bombole d’acciaio la ruggine (ossido di ferro) è un vero problema: quella che si forma all’esterno è facilmente aggredibile perché ben in vista (attenzione però alle parti nascoste dal fondello, dove spesso l’acqua ristagna) e non può corrodere in profondità, mentre quella al suo interno è particolarmente dannosa, sia perché nascosta, sia perché è a contatto con l’aria sotto pressione e quindi ad elevate quantità di ossigeno, il principale responsabile del fenomeno ossidativo.

Anche l’alluminio è soggetto ad ossidazione ma in questo caso, a differenza della ruggine che scava in profondità, il sottile strato di ossido che si forma in superficie inibisce l’ulteriore corrosione, aumentandone la durata. Ecco perché in ambienti molto umidi come le imbarcazioni da crociera o per usi molto frequenti come quelli che avvengono nelle aree tropicali, dove le bombole entrano in acqua anche tre o quattro volte al giorno per quasi tutto l’anno, sono più diffuse.

L’ossido d’alluminio si presenta sotto forma di fine polvere bianca; se se ne forma una certa quantità all’interno della bottiglia, in determinate condizioni, magari a causa degli urti che la “scrostino” continuamente dalle pareti, questa potrebbe intasare il filtro sinterizzato del I° stadio dell’erogatore, determinando un blocco più o meno parziale al passaggio dell’aria.

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Come fare per evitare, o almeno limitare la formazione di ossido all’interno della bombola?

  • caricarla con compressori che abbiano i filtri in perfetta efficienza, controllando che al momento della ricarica non vi sia acqua rimasta intrappolata nella rubinetteria, che possa essere forzata all’interno;
  • non scaricarla troppo rapidamente, come accade ad esempio per asciugare il tappo dell’erogatore, il materiale fotografico o altri elementi dell’attrezzatura, poiché questo determina la formazione di condensa al suo interno (le bombole, così come quando vengono caricate si surriscaldano, per lo stesso fenomeno fisico, quando si scaricano rapidamente, si raffreddano formando goccioline d’acqua);
  • non lasciare la bombola completamente scarica per periodi più o meno lunghi: ciò può comportare l’ingresso di umidità all’interno;
  • essa non va però neanche conservata piena, ma con solo pochi bar di pressione (una ventina sono più che sufficienti), onde evitare che le grandi quantità di ossigeno presenti possano intensificare il processo di formazione dell’ossido e che la costante presenza di elevate pressioni “snervi” inutilmente la resistenza del metallo;
  • stivare le bombole in posizione verticale così che l’eventuale presenza di umidità all’interno si concentri sul fondo, dove i danni possono essere più facilmente rilevati e quindi opportunamente eliminati.

10L’ISPEZIONE VISIVA

Proprio per evitare che la concomitante presenza di acqua ed ossigeno all’interno possano provocare notevoli danni perché prolungati nel tempo, è bene sottoporre la bombola ad un controllo, una volta all’anno, prima di riporla a fine stagione.

L’ispezione visiva, che va sempre effettuata da esperti, consiste nel rimuovere sia la rubinetteria che i vari accessori, fondello compreso, lasciando così la bottiglia completamente visibile sia all’esterno, dove verranno controllati eventuali danni susseguenti ad urti, abrasioni e corrosione, sia l’interno, opportunamente illuminato con un particolare sistema di luci; infine viene controllata, ripulita e lubrificata anche la rubinetteria.

11Estese corrosioni verranno eliminate con la sabbiatura o la barilatura (entrambi sistemi di abrasione dell’ossidazione), mentre i danni di lieve entità spesso è meglio non trattarli, in quanto il procedimento di rimozione potrebbe indebolire il recipiente più dell’ossido stesso.

In caso di danni notevoli è necessario sottoporre la bottiglia a collaudo anche prima della scadenza dei termini prefissati, per essere sicuri di poter disporre di una bombola in perfetto stato di efficienza.

Occorre far presente che lo scoppio di una bombola subacquea può essere devastante: la forza d’urto corrisponde a circa 200 kg. per centimetro quadro.

12IL COLLAUDO

Secondo la legge dopo 4 anni dalla data non di acquisto, ma di prima omologazione, bisogna sottoporre la bottiglia ad un nuovo collaudo, che non potrà essere eseguito in mancanza dei relativi documenti. Tutti i collaudi successivi andranno poi regolarmente effettuati non più ogni 4 bensì ogni due anni.

Questa verifica, nota anche come “test idrostatico”, consiste nel riempire d’acqua la bombola (priva della sua rubinetteria) e sistemarla in una camera piena d’acqua ad alta pressione. In seguito la pressione all’interno della bombola viene aumentata fino ad un valore pari ai 5/3 della sua massima pressione d’esercizio; ciò fa sì che la bombola si espanda leggermente, spostando l’acqua che la circonda,  e tale spostamento viene opportunamente misurato.

Se l’espansione della bombola rientra nei limiti previsti (cioè se è minimo e quindi il materiale della bottiglia risulta robusto ed in buone condizioni), essa supera la prova, altrimenti verrà scartata e restituita in condizioni da non poter più essere utilizzata, poiché le viene praticato un foro.

13Superata invece la prova, la bombola viene pulita, asciugata e le vengono stampigliate la data del collaudo e la sigla del Paese nel quale questo è avvenuto; negli Stati Uniti, al posto di quest’ultima sigla, vi saranno le iniziali del funzionario federale che ha eseguito il test.

In Italia il collaudo viene effettuato non più dall’ANCC (Associazione Nazionale Controllo Combustione), ma a cura degli ispettori dell’ISPSEL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) o della MCTC (Motorizzazione Civile e Trasporti in Concessione).

Le notizie inerenti le caratteristiche delle bombole sono, comunque, stampigliate sul collo e descritte, ancor più estesamente, nei documenti di collaudo della bottiglia, necessari ai fini dei collaudi successivi.

Continua…

About Sergio Discepolo

Giornalista pubblicista, Underwater photographer, filmaker, freelance. Un passato (lontano) da Marketing Manager nel settore farmaceutico, poi una vita dedicata al mare o, meglio, il mare che mi ha fatto vivere la vita...

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