Stella corona di spine (Acanthaster planci)

Acanthaster planciLa stella corona di spine (Acanthaster planci) è una stella marina appartenente alla famiglia Acanthasteridae il cui aspetto è all’origine del nome (in inglese, “Crown of thorns”).

Può raggiungere un diametro di mezzo metro ed un peso di 3 kg, ed è costituita da un corpo massiccio, circondato da numerosissime braccia (di solito comprese fra 14 e 18, ma variabili da 7 a 24), piuttosto tozze; tutta la superficie corporea è ricoperta di grosse spine, in grado di inoculare una tossina molto potente, capace di generare ferite molto dolorose anche all’uomo.

La puntura delle spine velenose provoca un dolore che può durare anche quattro ore, oltre a nausea e vomito. Molto spesso la regione circostante al punto di contatto è soggetta a fenomeni come eritema e gonfiore, che possono durare anche diversi giorni.

Il suo colore può variare dal verde al blu, al rosa, al rosso, al viola, o tendere al nero. Il corpo può presentarsi a tinta unita come pure di diversi colori, ma i papuli respiratori retrattili localizzati sulla faccia superiore sono sempre di colore rosso.

E’ diffusa in tutta l’area indopacifica, e pertanto si può trovare in quasi tutte le barriere coralline del mondo, anche se in alcune aree ed in alcuni periodi è molto più diffusa che in altre.
Vive a profondità variabili da pochi centimetri a circa 40 metri e generalmente ha abitudini notturne, pertanto di giorno si può generalmente osservare ferma all’interno di anfratti o grotte nel reef, mentre di notte è più facile vederla allo scoperto mentre si ciba. In origine erano predatori esclusivamente notturni, ma nei periodi delle grandi invasioni si nutrono anche durante il giorno.

La specie si nutre esclusivamente di coralli, nei confronti dei quali ha un enorme potenziale distruttivo.
Si tratta di un predatore aggressivo e relativamente rapido (può raggiungere una velocità massima di 20 m/h.) che si nutre arrampicandosi sulle pareti della barriera corallina, dove estroflette lo stomaco sui polipi, rilascia enzimi digestivi e assorbe i tessuti viventi liquefatti lasciando dietro di sé una striscia bianca di scheletri di colonie prive di vita e trasformando grandi porzioni di reef in territori quasi inanimati.
Una barriera corallina in buono stato è in grado di resistere a 20-30 esemplari di A. planci per ettaro, ma questo numero è ormai largamente superato in molte zone dell’Indonesia, in particolare nel nord, nel grande Sulawesi e nelle Molucche.

La popolazione di questa specie di stella marina è notevolmente aumentata rispetto agli anni settanta del secolo scorso. L’aumento inspiegato delle grandi invasioni è in parte responsabile del declino dei coralli sulla Grande Barriera Corallina e in Indonesia. La proliferazione di questi predatori nel Triangolo dei coralli dell’Oceano Pacifico, regione particolarmente importante per la biodiversità marina, è molto preoccupante, dal momento che in questa zona si concentrano tre quarti delle specie marine del mondo, di cui oltre 600 specie diverse di corallo.

Gli effetti delle invasioni di Acanthaster planci sulla barriera corallina sono devastanti.
Uno studio condotto su circa 400 km di lunghezza della Grande Barriera Corallina ha dimostrato che, a otto-nove anni dall’inizio di un’invasione, il 60% della barriera risultava intaccato, soprattutto nella superficie esterna, e il 10% era stato completamente decimato; il tasso di copertura corallina in alcune zone è passato dal 78% al 2% in sei mesi.
Secondo un studio del 2013 queste stelle di mare costituirebbero la principale causa di mortalità del corallo in Indonesia, con un tasso di mortalità che supera il 50% in numerosi siti studiati.

Sono state avanzate alcune teorie riguardo all’esplosione demografica di questa specie, e il dibattito nel mondo scientifico in merito a tale argomento è ancora aperto, ma probabilmente ciò è il risultato combinato di una serie di cause quali il riscaldamento globale (l’aumento di precipitazioni in alcune zone tropicali può aumentare la quantità di nutrienti per le larve di Acanthaster che arrivano al mare), l‘inquinamento agricolo (che oltre ad alterare le condizioni naturali della catena alimentare, indebolisce i coralli, favorendone la predazione), la pesca indiscriminata dei naturali predatori di questa specie, quali il Tritone (Charonia tritonis), la Tridacna, i gamberetti della specie Hymenocera picta, i lutianidi, i pesci balestra ed il pesce Napoleone.

Acanthaster 2

Acanthaster Planci Mar Rosso Berenice 2014

 

Acanthaster 3

Spine di Acanthaster Planci Berenice Red Sea

 

Acanthaster planci

Acanthaster planci mentre si nutre Berenice night dive

 

Tridacna gigas

Tridacna gigas

 

Hymenocera

Hymenocera picta

 

Pesce Napoleone  (Cheilinus undulatus) Maldive 1992

Pesce Napoleone (Cheilinus undulatus)
Maldive 1992

About Sergio Discepolo

Giornalista pubblicista, Underwater photographer, filmaker, freelance. Un passato (lontano) da Marketing Manager nel settore farmaceutico, poi una vita dedicata al mare o, meglio, il mare che mi ha fatto vivere la vita...

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