NITROX, ALCUNE NOTIZIE AL RIGUARDO Parte 2

Perché Usare Il Nitrox e Quali Vantaggi Pratici Si Ricavano Dal Suo Impiego?

Essendo l’assorbimento ed il successivo accumulo di azoto nel nostro organismo il responsabile primario della comparsa di sintomi da MDD (Malattia Da Decompressione), è ovvio che respirare una miscela contenente minori percentuali di azoto permette di ridurne l’assorbimento e quindi di ridurre il rischio di comparsa di sintomi di MDD o, in alternativa, di aumentare i tempi di fondo consentiti.

Rispetto all’impiego di Aria, a parità di rischio di MDD, l’uso del Nitrox permette immersioni prolungate ed intervalli di superficie minori in caso di ripetitive (oppure ripetitive più lunghe con gli stessi intervalli di superficie).

In alternativa il Nitrox consente di effettuare immersioni con gli stessi tempi di fondo usualmente calcolati con l’impiego di Aria, riducendo però considerevolmente la possibilità di comparsa di sintomi di MDD, soprattutto nei soggetti più a rischio a causa di fattori quali età, sesso, obesità, fumo, freddo, disidratazione, assunzione di farmaci etc.

Prerogativa del Nitrox sembra anche essere quella di una minore sensazione di spossatezza e sonnolenza al termine dell’immersione, fenomeno piuttosto comune con l’impiego di Aria, ma che talvolta si manifesta oltre quel normale livello di affaticamento che ci si aspetterebbe dopo una consueta performance psico-fisica.

Questa sensazione, che viene attribuita all’accumulo nei tessuti di micro-bolle silenti, pare manifestarsi meno frequentemente in coloro che impiegano il Nitrox, essendo inferiore la quantità di azoto assorbito.

Analoga riduzione in frequenza ed in intensità è stata riportata inoltre per quel che riguarda l’eventuale comparsa di sintomi di narcosi d’azoto, anche se a ciò può concorrere in misura notevole la minor profondità cui generalmente si è costretti ad operare impiegando questo tipo di miscela.

Detto questo, sembrerebbe che il Nitrox possa rappresentare la panacea, la soluzione di tutti o quasi quei problemi normalmente connessi con l’uso delle bombole, anche se, ovviamente, le cose non stanno propriamente così.

I Problemi del Nitrox

Trattandosi di una miscela iper-ossigenata, il Nitrox espone ai rischi inerenti la tossicità dell’ossigeno.

A livello clinico è ormai ben noto che l’ossigeno, se respirato in concentrazioni e/o per tempi superiori ad una certa soglia critica, può dare adito ad una sintomatologia tossica a carico soprattutto del Sistema Nervoso Centrale (SNC) ma anche, sebbene in misura meno grave, a livello dell’apparato polmonare.

Le convulsioni che ne derivano, pur non determinando di per sé la morte di un individuo, ne possono però provocare il decesso per annegamento.

La suscettibilità individuale alla tossicità da ossigeno è alquanto variabile e questa può mutare, anche nello stesso soggetto, in periodi diversi; da ciò scaturisce la limitazione più importante nell’impiego delle miscele iper-ossigenate come il Nitrox, che è quella di non superare in nessun caso la soglia di profondità massima prevista per la specifica miscela utilizzata.

A differenza della narcosi d’azoto, il cui manifestarsi è in genere graduale ed avvertibile, per cui un subacqueo esperto è quasi sempre in grado di porvi rimedio risalendo lentamente a profondità minori, la tossicità da ossigeno spesso si manifesta repentinamente e le convulsioni possono sopravvenire senza alcun preavviso.

In pratica, se utilizzando l’aria il limite di profondità per l’immersione ricreativa è di 39 mt., questo tetto può essere considerato abbastanza “flessibile” in quanto, pur aumentando il rischio (di MDD, di narcosi da azoto e di esaurimento dell’aria), se si attuano le dovute precauzioni non si presentano in genere seri pericoli immediati almeno fino ai 56 mt. (e, per i più esperti ed allenati, anche oltre), mentre con il Nitrox i limiti consentiti per le varie percentuali di EAN vanno considerati come assolutamente tassativi.

Oltre a ciò, i maggiori problemi associati all’impiego del Nitrox derivano dalla preparazione della miscela e dalla sua manipolazione; questi procedimenti risultano ancora alquanto macchinosi e più costosi rispetto all’impiego di aria e questo è uno dei motivi che ne hanno maggiormente limitato, finora, la diffusione.

Inoltre elevate concentrazioni di ossigeno, com’è noto, comportano un aumentato rischio di incendio o esplosione e le attrezzature con esso utilizzate richiedono particolari standard di sicurezza. In pratica, esse devono risultare ossigeno-compatibili.

E’ quindi necessario rimuovere ogni traccia di grasso e/o di qualsiasi altra sostanza in grado di “reagire” con l’ossigeno ad elevate concentrazioni, infiammandosi o esplodendo, da tutte le attrezzature con le quali la miscela viene a contatto, bombole ed erogatori compresi.

In particolare, le bombole devono essere specificatamente approntate e contrassegnate con la scritta “Nitrox” ben in evidenza.

Il controllo del contenuto della bombola, effettuato con appositi analizzatori di ossigeno, deve essere almeno duplice: uno eseguito dall’addetto alla ricarica, l’altro personalmente dall’utilizzatore finale immediatamente prima dell’immersione.

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About Sergio Discepolo

Giornalista pubblicista, Underwater photographer, filmaker, freelance. Un passato (lontano) da Marketing Manager nel settore farmaceutico, poi una vita dedicata al mare o, meglio, il mare che mi ha fatto vivere la vita...

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