Il Controllo dell’Assetto (Parte IV)

In pratica
Mantenere un giusto assetto in ogni fase dell’immersione non è poi così facile, visto che gli elementi di controllo (pesata, GAV, respirazione) interagiscono tra loro; anche il movimento non è da trascurare, in quanto una spinta in una direzione non desiderata incide sulla nostra quota.
Da non dimenticare, infine, un ulteriore elemento che può incidere in maniera significativa sul nostro assetto: lo stress. Rimanendo in uno stato di tensione muscolare, come accade soprattutto all’inizio di questa attività, assumeremo un assetto tendenzialmente più negativo rispetto ad una situazione di calma e tranquillità; cercare di controbilanciare questa tendenza con l’uso del GAV potrà risultare solo in un pessimo mantenimento della quota.

Al contrario, immergersi con tranquillità permetterà di affinare meglio la tecnica; presto si potranno verificare i propri graduali progressi in questa “arte”: il GAV verrà usato sempre meno, il consumo di aria sarà inequivocabilmente ridotto, stare in acqua sarà sempre meno faticoso e più divertente, soprattutto se avremo l’accortezza, durante le immersioni, di continuare a controllare la nostra capacità di assomigliare sempre più ad un abitante del mondo marino.

COME STABILIRE LA CORRETTA PESATA

C’è un solo modo: indossare tutta l’attrezzatura, entrare in acqua fonda, mantenere la posizione eretta, sgonfiare completamente il GAV e trattenere un normale respiro.
In questo modo, se la zavorra è giusta, si galleggerà a livello degli occhi, mentre espirando si inizierà lentamente la discesa.

Ma di quanta zavorra potremmo avere bisogno?
Sebbene soltanto la corretta pesata potrà dare la giusta risposta a questa domanda, vi sono alcuni criteri di base per la determinazione della quantità dalla quale iniziare.
Le seguenti linee guida si riferiscono ad una persona di media corporatura che si immerge in acqua di mare, con una muta umida da 5 mm. monopezzo ed una bombola in acciaio da 15 lt.

In queste condizioni, la quantità di zavorra da indossare sarà equivalente a ca. il 10% del peso corporeo (es. un individuo che pesa 70 Kg necessiterà all’incirca di 7 Kg di zavorra), cui bisognerà aggiungere o togliere chili nel caso si utilizzino attrezzature diverse, come si potrà vedere di seguito:

VARIANDO LA MUTA:
ca. un kg. in meno ogni mm. in meno di spessore del neoprene e viceversa. Per la muta stagna, invece, occorre valutare sia la tipologia del materiale della muta , sia quello con cui è confezionato l’eventuale sottomuta:
– muta stagna in neoprene +3/5 kg.
– muta stagna in tessuto + corpetto leggero +1.5/3 kg.
– muta stagna in tessuto + sottomuta pesante o gommoso +3/7 kg.

VARIANDO LA BOMBOLA:
– con un 12 lt. si dovranno aggiungere 1-1,5 kg., se di alluminio 2-3 kg.
– con un 18 lt. 1-1 ½ kg. in meno.

VARIANDO L’ACQUA:
in acqua dolce necessitano in genere 2 kg. in meno per chi pesa da 45 a 65 kg, 3 kg. in meno per chi pesa di più.

Si aggiunga poi 0.5 – 1 kg. quando è molto tempo che non ci si immerge e l’attrezzatura è completamente asciutta o si intendano effettuare immersioni entro i 10 mt. con necessità di stare sul fondo (fotosub o corsi), oppure in mari, come il Mar Rosso, dove c’è un’elevata salinità dell’acqua.

About Sergio Discepolo

Giornalista pubblicista, Underwater photographer, filmaker, freelance. Un passato (lontano) da Marketing Manager nel settore farmaceutico, poi una vita dedicata al mare o, meglio, il mare che mi ha fatto vivere la vita...

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