Sicuramente la paura più atavica che ciascun neofita della subacquea prova al momento del suo “battesimo del blu” è quella di non riuscire a ricevere aria nella quantità necessaria, nonostante le assicurazioni dei subacquei già più esperti, ma di ritrovarsi sommerso dall’acqua, impossibilitato a respirare; del resto, tale paura è ben comprensibile, dato che l’ambiente sommerso, salvo rare eccezioni, è stato fino a pochi decenni fa precluso all’essere umano…
Le Immersioni in Corrente (ultima parte)
Per noi subacquei è di fondamentale importanza conoscere gli orari delle maree per poter scegliere il momento più appropriato ad immergersi sia per evitare correnti troppo forti, sia per poter godere di una miglior visibilità. In particolare, infatti, durante la stasi di alta marea la visibilità tende ad essere migliore poiché l’acqua di flusso è in genere più pulita e meno ricca di sedimenti rispetto a quella di riflusso. Continua…
Le Immersioni in Corrente (Seconda parte)
La “drift dive” è la vera immersione in corrente, dove cioè i subacquei si lasciano trasportare dal “fiume d’acqua” mentre la barca li segue dall’alto, osservando il movimento delle bolle in superficie.
Questa tecnica di immersione è molto frequente nei mari tropicali.
Nell’Indo-Pacifico, in Mar Rosso, ai Caraibi è praticamente la modalità più classica con cui si eseguono la maggior parte delle escursioni subacquee. Continua…
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