Oceanic whitetip shark (Carcharhinus longimanus)

Carcharhinus longimanus Red Sea
by Sergio Discepolo 2005

Lo squalo longimanus è un grande squalo pelagico dei mari tropicali e temperati caldi.
È una specie caratterizzata da lunghe ed arrotondate pinne a punta bianca e spesso viene confuso con lo Squalo pinna bianca del reef. L’epiteto longimanus si riferisce alla lunghezza delle pinne, ma in inglese ha altri nomi: Brown Milbert’s sand bar shark, brown shark, nigano shark, whitetip whaler e whitetip shark.
Lo Squalo longimanus vive in mare aperto ed in acque profonde con temperature comprese tra i 20 °C ed i 28 °C e tende ad evitare le zone di mare dove la temperatura esce da questo range.
Un tempo era estremamente comune e largamente diffuso, e ancora oggi abita vaste aree del globo; recenti studi tuttavia hanno accertato che il loro numero si è ridotto drasticamente negli ultimi anni. Un’indagine statunitense compiuta tra il 1992 ed il 2000 ha stimato, nell’Atlantico Nord-Occidentale ed Occidentale, un declino del 70% negli esemplari della specie in quanto le loro pinne sono molto ricercate come ingrediente principale della famosa zuppa di pinne di squalo.
Questa specie trascorre la maggior parte del tempo nello strato superficiale dell’oceano, ad una profondità massima di circa 150 metri; preferisce le aree oceaniche con acqua più profonda e lontane dalla riva. Occasionalmente se ne trovano anche in acque meno profonde, a circa 37 metri di profondità, soprattutto vicino a isole circondate dall’oceano o in aree dove la piattaforma continentale è frastagliata e nelle vicinanze si ha accesso ad acque più profonde.
In genere è una specie solitaria, anche se a volte si possono osservare in gruppo in presenza di ricche fonti di cibo. Diversamente da molti animali, non ha un ciclo diurno, ma è attivo sia durante il giorno che durante la notte. Lo stile di nuoto è lento, con le pinne pettorali molto allargate. Nonostante si tengano lontani dai pesci della loro specie, si trovano spesso accompagnati da pesci pilota, lampughe, remore. Gli Squali longimanus si accompagnano inoltre a banchi di tonni e calamari ed inseguono gruppi di cetacei come i delfini in modo da sfruttarli come scovatori di prede.

Il C. longimanus si ciba principalmente di cefalopodi pelagici e pesci ossei, ma la sua dieta può essere molto più varia e meno selettiva. Ha un istinto all’inseguimento delle esche così spiccato, nato da millenni di migrazioni, che insegue le navi in transito sugli oceani. Infatti, fino al XVI secolo gli squali erano noti ai marinai come “pescecani” soprattutto perché proprio lo Squalo longimanus, il più comune squalo inseguitore di navi, esibiva un comportamento da cane quando veniva attirato il suo interesse.

La stagione degli accoppiamenti è l’inizio dell’estate nel Nord-Ovest dell’Oceano Atlantico e nel Sud-Est dell’Oceano Indiano, mentre nell’Oceano Pacifico sono state pescate femmine con embrioni durante tutto il corso dell’anno, e questo fa pensare che in quella zona la stagione degli accoppiamenti sia più lunga. Questa specie è vivipara: gli embrioni si sviluppano “in utero” e sono nutriti da una sacca placentale. La gestazione dura un anno. La cucciolata può comprendere da uno a 15 esemplari, della lunghezza di circa 0,6 metri.
Il famoso ricercatore oceanografico Jacques Cousteau ha descritto lo Squalo longimanus come “il più pericoloso tra tutti gli squali”. A dispetto della grande notorietà del Grande squalo bianco e di altre specie che vivono più vicine a terra, il longimanus è considerato responsabile di più attacchi nei confronti dell’uomo di quanti ne abbiano compiuti tutte le altre specie messe assieme, essendo in genere il primo ad attaccare i superstiti dei disastri aerei e navali. Questa specie rappresenta un rischio minimo per i bagnanti e per gli sportivi, ma è letale per gli uomini che per qualche motivo si trovino in oceano aperto e che possano essere visti come prede.
Anche se lo Squalo longimanus è molto opportunista e aggressivo, ed è noto per aver attaccato l’uomo per cibarsi, gli incontri con subacquei sportivi in certe località sono consueti ed emozionanti. Occorre però mantenere alcuni accorgimenti: avvicinarsi solo con estrema cautela, non fiocinare pesci in presenza dello squalo, e se esso si facesse troppo curioso e si avvicinasse troppo, uscire dall’acqua al più presto possibile. Per gli squali in generale si consiglia di colpirli sul muso, sugli occhi o sulle branchie qualora premessero contro il corpo del sub, ma questa procedura non sembra avere effetto sullo Squalo longimanus.
Estratto da Wikipedia

Carcharhinus longimanus Red Sea
by Sergio Discepolo 2005

Squalo Longimanus
Stretto di Tiran Golfo Di Aquaba Mar Rosso
by Sergio Discepolo 2007

About Sergio Discepolo

Giornalista pubblicista, Underwater photographer, filmaker, freelance. Un passato (lontano) da Marketing Manager nel settore farmaceutico, poi una vita dedicata al mare o, meglio, il mare che mi ha fatto vivere la vita...

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