Mal di mare? No, grazie!!!

Un sogno troppo spesso inappagato di molti amanti del mare è quello di poter navigare sulle acque limpide e tranquille di un mare liscio come uno specchio.

Se non è un desiderio di tutti (talvolta, infatti, l’avventura regala anche qualche brivido in più!), lo è comunque per chi soffre di naupatia (meglio nota ai più come mal di mare).

Questo increscioso problema spesso tormenta chi affronta un viaggio in barca e che pertanto spera sempre di imbattersi nelle condizioni ideali per potersi godere la traversata senza finalmente dover patire quelle sensazioni estremamente sgradevoli date dalle vertigini e da quel senso di nausea che sono le classiche espressioni del mal di mare.

Purtroppo, invece, situazioni di mare calmo non sono facili né frequenti da trovare ed ecco allora che ci si ingegna, sfruttando conoscenze mediche ma anche talvolta espedienti empirici, allo scopo di prevenire, contrastare o anche solo ritardare la comparsa di questi fastidiosissimi disturbi.  In effetti, i rimedi utilizzabili, farmacologici e non, sono molteplici, ma nessuno di questi possiede le caratteristiche di essere al contempo estremamente efficace (e quindi di assicurare il completo controllo dei sintomi) e di risultare totalmente scevro da qualsiasi effetto collaterale, tanto più indesiderato proprio da chi intende godere di un periodo di completo relax.

I FARMACI CLASSICI

La maggior parte delle persone trova spontaneo ricorrere di primo acchito alla terapia farmacologica utilizzata anche per il mal d’auto.

In questo caso due sono le sostanze, anche se disponibili in diverse formulazioni, che vengono attualmente maggiormente impiegate nella prevenzione dei sintomi:

  • la scopolamina, un farmaco che agisce a livello del Sistema Nervoso Centrale (S.N.C.) su alcuni recettori specifici detti “colinergici”. E’ reperibile in farmacia sotto forma di cerotti transdermici da applicare sulla cute nella regione retro-auricolare;
  • il dimenidrato, ad azione anti-istaminica, che è risultato particolarmente adatto come “anti-cinetosico” (cioè contro tutti quei disturbi provocati dai movimenti di auto, barche, aerei) e che è presente sul mercato sotto forma di compresse (50 mg), supposte (100 mg) e, a dosaggi minori, anche come chewing-gum (20 mg).

Entrambe queste sostanze, come del resto poi tutti i farmaci, possono provocare, in alcuni individui, degli effetti collaterali indesiderati:

  • secchezza delle fauci, sonnolenza e transitori disturbi della vista per quanto concerne la scopolamina,
  • sonnolenza ed incapacità di concentrazione più o meno pronunciate per il dimenidrato.

Se poi la barca viene utilizzata per raggiungere un sito di immersione và tenuto presente che entrambe le sostanze possono interferire con le performance dei subacquei proprio perché interagiscono a livello del S.N.C.

Due studi sugli effetti indotti dalla somministrazione di scopolamina per via trans-dermica effettuati su volontari in camera iperbarica non hanno in realtà evidenziato importanti alterazioni psicomotorie, tuttavia hanno fatto registrare la comparsa, in alcuni soggetti, di effetti collaterali quali affaticabilità, difficoltà di concentrazione e visione offuscata; inoltre, altre fonti testimoniano che l’assunzione di scopolamina prima dell’immersione è stata talvolta causa documentata di narcosi d’azoto intensa anche a18 metri.

I farmaci antistaminici come il dimenidrato, invece, hanno sicuramente minori controindicazioni, tuttavia spesso possono indurre sedazione (tant’è che nel foglietto illustrativo del farmaco questo viene messo in particolare evidenza, da tener presente ad esempio per chi guida l’auto); questa condizione è certamente anch’essa poco idonea per chi si appresta all’attività subacquea, soprattutto in immersioni profonde e/o impegnative, dove una ridotta capacità di concentrazione può essere causa di una risposta inadeguata a situazioni potenzialmente pericolose.

Continua…

About Sergio Discepolo

Giornalista pubblicista, Underwater photographer, filmaker, freelance. Un passato (lontano) da Marketing Manager nel settore farmaceutico, poi una vita dedicata al mare o, meglio, il mare che mi ha fatto vivere la vita...

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