Immergersi a varie profondità parte I

I LIMITI DI PROFONDITÀ NELLE IMMERSIONI RICREATIVE 

Nell’immaginario collettivo la subacquea non ha del tutto perso la sua fama di sport riservato ai più audaci tuttavia, nonostante le ataviche paure che affliggono tutti coloro che non sono mai andati sott’acqua, già dopo le prime immersioni l’atteggiamento mentale della quasi totalità dei nuovi neo-sub cambia radicalmente: ci si lascia alle spalle l’apprensione, che si tramuta in un senso di stupore e di soddisfatta meraviglia.

Andare sott’acqua non è mai sembrato così facile ed affascinante.

Ma vi sono motivi per cui, per poter spingersi oltre i18 metridi profondità, sono necessari un ulteriore addestramento ed un’esperienza maggiore rispetto a quella che si può ottenere frequentando un corso base?

Che cosa cambia alle varie profondità?

Quali sono i motivi per cui l’andare entro i 18 mt. è così diverso dall’affrontare un’immersione oltre i 30?

Entro i 18 metri di profondità

Il motivo per cui un brevetto di primo livello abilita ad immergersi entro il limite dei18 metri è che in quest’ambito difficilmente si può andare incontro a gravi problemi, a meno di non immergersi in condizioni climatiche decisamente proibitive quali forti correnti, scarsissima visibilità o freddo eccessivo.

La minor profondità permette un maggior passaggio della luce solare, quindi la zona è più luminosa e meno fredda che in profondità.

Entro i 18 metri, inoltre, la maggior parte delle problematiche connesse con la respirazione di aria compressa sono abbastanza irrilevanti; il rischio di malattia da decompressione è praticamente nullo, in quanto è molto difficile accumulare tanto azoto da oltrepassare i limiti di sicurezza nel corso di una normale immersione ricreativa.

Anche il tanto paventato rischio di rimanere senz’aria a causa di un qualsiasi malfunzionamento dell’attrezzatura, di eccessive e non previste tappe di deco o di semplice dimenticanza nel controllo del manometro, entro i 18 mt. appare senz’altro molto meno drammatico che non oltre i 30.

Tra i 18 ed i 30 metri

Attualmente, superati i 18 metri, un’immersione si definisce profonda.

Anche se è vero che passare da 18 a 20 metrila differenza non è poi molta, incomincia invece ad essere significativo arrivare fino ai 30 metri, limite che viene considerato invalicabile durante i corsi di secondo livello.

In effetti, a 30 metri si è sicuramente maggiormente esposti ad alcuni possibili rischi.

Innanzitutto l’ambiente muta notevolmente: l’acqua è più scura in quanto la luce arriva in profondità più difficilmente ed alcuni colori vengono assorbiti; se ci si immerge in Mediterraneo, inoltre, bisognerà tener conto del cambiamento termico conseguente al termoclino: il freddo è un gran nemico dei sub non solo in quanto rende decisamente meno piacevole di per sé l’immersione, ma perché determina anche un rallentamento dei riflessi ed un maggior accumulo di azoto nell’organismo.

Essere immersi in un ambiente piuttosto oscuro e spesso anche freddo può essere alquanto disagevole e creare stress nel subacqueo, soprattutto se poco esperto e non abituato a queste condizioni.

E’ verso i 30 metri, poi, che i soggetti maggiormente predisposti possono iniziare ad avvertire i primi sintomi della narcosi d’azoto, soprattutto se si sono assunti alcuni tipi di farmaci, se si è particolarmente stanchi dopo una nottata passata con gli amici o se si sono bevuti troppi alcolici la sera precedente.

Normalmente i sintomi della narcosi d’azoto non sono particolarmente intensi, si limitano ad un certo rallentamento dei riflessi, a una tendenza alla distrazione o a dimenticare i dati appena controllati sugli strumenti (se poi si prova freddo, le due cause si sommano e ci si può ritrovare davvero un po’ svagati), oppure semplicemente a provare un senso di euforia come riportano i sacri testi o piuttosto un senso di disagio e di inquietudine diffusi che ci fa solo desiderare di risalire a profondità minori, dove il tutto scompare come per incanto.

Anche il rischio di MDD è un po’ maggiore, anche se ancora decisamente contenuto; non bisogna dimenticare, infatti, che se si utilizzano le tabelle o comunque se si effettuano immersioni quadre, non sarà poi così difficile andare oltre i limiti della curva di sicurezza. Questo vorrà dire dover necessariamente sostare almeno alla tappa dei 3 metri per tempi più o meno lunghi a seconda di quanto si è “sforato”, con alcune considerazioni di cui dovremo per forza tener conto:

a:    Necessità di avere e mantenere un ottimo assetto;

b:   Necessità di avere bassi consumi d’aria;

c :  Ottimo controllo della velocità di risalita.

Questi sono alcuni dei motivi più eclatanti per cui, se si vuole superare il limite dei 18 mt. ed immergersi dove l’acqua è più blu, è caldamente consigliato seguire un secondo corso durante il quale verranno ripresi alcuni importanti concetti teorici e soprattutto che ci permetterà di fare un po’ più di pratica sotto la guida di un attento istruttore.

Continua…

About Sergio Discepolo

Giornalista pubblicista, Underwater photographer, filmaker, freelance. Un passato (lontano) da Marketing Manager nel settore farmaceutico, poi una vita dedicata al mare o, meglio, il mare che mi ha fatto vivere la vita...

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