E’ ben noto che se vogliamo effettuare più immersioni nell’arco di una giornata o per più giorni consecutivi, c’è da tener presente che il nostro organismo non avrà avuto modo di eliminare completamente l’azoto accumulatosi nei tessuti nel corso delle precedenti immersioni quindi, nella programmazione, bisognerà tener conto di questa quantità rimasta (azoto residuo) per evitare di eccedere dai limiti di azoto consentiti per il nostro organismo.
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REPETITA IUVANT? (Parte I)
Quando il fisiologo scozzese J.S.Haldane, nel 1907, elaborò e pubblicò le prime schede di decompressione per le immersioni su commissione della Royal Navy, certamente non poteva immaginare che le sue teorie ed i suoi studi avrebbero costituito il fulcro di tutte le successive tabelle e degli algoritmi per la programmazione dei computer che tutt’oggi, ad oltre un secolo di distanza, regolano ancora le immersioni di una schiera ormai numerosissima di subacquei che si immergono in tutto il mondo, più volte al giorno e per più giorni consecutivi.
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